Le mucche saliranno in alpeggio in funivia, presentato un nuovo veicolo dedicato
Visto il notevole aumento dei turisti in mountain bike che frequentano i sentieri estivi, si fa sempre più serio il problema del transito delle mandrie di bovini verso gli alpeggi; a tal fine gli impianti a fune vengono in aiuto. L’anteprima ad Interalpin.
Questa notizia è stata pubblicata il 1 aprile, si tratta di un pesce.
Il transito di centinaia di bovini che ogni primavera dal fondovalle raggiungono gli alpeggi sta diventando un problema per il mantenimento dei sentieri e delle strade forestali di montagna, soprattutto a causa della frequentazione sempre più massiccia di mountain-bikers che percorrono sentieri e piste ad alta velocità, spesso, purtroppo, senza le dovute precauzioni.
Il dissesto provocato dal calpestio degli zoccoli sui sentieri nonché il pericolo di venire caricati da una mandria, o ancora peggio, di scontrarsi con un bovino durante le discese, ha fatto sorgere la richiesta di trovare un metodo veloce e sicuro per il trasporto degli animali dalle stalle ai pascoli in quota. Va ricordato che spesso gli animali vengono ricoverati in paese anche durante la notte, per essere munti, mentre solo i vitelli passano la notte in quota.
L’idea era già nata in Alto Adige negli anni 50, ma solo nel 2017 uno studio di progettazione austriaco che si è già occupato di progettazione di veicoli per impianti a fune, ha quindi presentato uno speciale veicolo in grado di trasportare bovini sulle cabinovie monofune da 10 posti, che con la portata di 800 kg (10 persone) ben si adattano allo scopo, dato che il peso di un bovino adulto femmina si aggira sui 750 kg.
Il veicolo prende spunto dai carrelli usati per la manutenzione, ma è più stretto per evitare che l’animale possa girarsi squilibrando la stabilità ed è dotato di un grigliato inferiore chiuso da una vasca inox completamente lavabile e smontabile, al fine di garantire la corretta igiene durante il trasporto.
Sulla sospensione è presente un transponder che all’arrivo in stazione provoca l’arresto dell’impianto, mentre una speciale elica di comando motorizzata provvede allo sblocco del cancello di accesso per far entrare ed uscire l’animale in completa sicurezza.
Ad una velocità di 6 metri al secondo è possibile trasportare intere mandrie di animali da e verso i pascoli prima e dopo il servizio turistico.
Un secondo transponder posto all’accesso del carrello legge la targhetta RFID apposta sulle orecchie degli animali per legge, ed addebita direttamente il costo del trasporto al singolo agricoltore, in questo modo è possibile trasportare anche animali di vari proprietari senza nessun problema.
Durante la giornata i veicoli vengono poi immagazzinati in un apposito binario all’interno del magazzino, distinto da quello dedicato i veicoli per persone, in modo tale che all’avvio mattutino dell’impianto si possa decidere se mandare in linea i veicoli per bipedi… o quadrupedi.
I primi veicoli dovrebbero essere già visibili alla fiera Interalpin di Innsbruck a fine mese, e venir consegnati già nella stagione estiva 2017; sono certificati CE e compatibili con le morse dei principali costruttori, e rientrando nelle sagome e pesi standard non richiedono particolari approvazioni da parte degli USTIF. Pare che anche alcuni impiantisti italiani, sensibili al problema, si siano dimostrati interessati all’adozione di questo sistema innovativo ed ecologico di trasporto, che consente di eliminare l’utilizzo di inquinanti camion sulle montagne italiane ed europee.
Se non te ne sei accorto si tratta di un pesce d’aprile! Una burla il 1 aprile è stata divertente, per tutti gli altri 364 giorni ti offriamo un’informazione corretta, professionale e accurata, dal 2003.
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