Nuova cabinovia Lezuo da 3.400 persone/ora sul Pordoi nel 2024

Chiusa la stagione invernale, la società Pordoi S.p.a che gestisce gli impianti di risalita sul versante bellunese del passo Pordoi guarda già al futuro. Nei giorni scorsi infatti ha presentato al settore ambiente della Provincia di Belluno il progetto di una nuova cabinovia da dieci posti ed una portata di 3.400 persone ora, in sostituzione della vecchia seggiovia quadriposto ad agganciamento automatico “Lezuo”, che dall’omonima località, porta fino al Belvedere.

 

Da dove poi si scollina e ci si collega agli impianti del versante fassano del Passo Pordoi. L’impianto, costruito nel 1996, è un passaggio obbligato per chi percorre la Sellaronda in senso orario e negli anni, con l’aumento costante degli sciatori, vi si formavano spesso lunghe code di sciatori che rientrano verso la Val di Fassa.

Un primo passo per adeguare i suoi impianti alle nuove esigenze della clientela nonché agli standard delle vicine vallate della Sella la società Pordoi lo aveva compiuto nel 2017, con la costruzione della cabinovia a dieci posti “Fodom” che dalla località “Pont de Vauz” conduce in circa 8 minuti fino alla cima del Passo Pordoi, con una portata oraria di ben 3.200 persone. Anche questa in sostituzione di una seggiovia quadriposto ad agganciamento automatico. Ora il secondo step per dire definitivamente addio alle code e offrire un’ alto livello di comfort ai suoi clienti.

“Quest’anno ci dedicheremo a lavorare per portare a casa tutte le autorizzazioni necessarie e poi, se tutto va bene, nel 2024 potremo iniziare i lavori per il nuovo impianto – spiega Gianpaolo Soratroi, direttore di stazione della Pordoi S.p.a. “Abbiamo di nuovo optato per la soluzione di una cabinovia essenzialmente per tre ragioni – continua. La prima perché in quel tratto nel pomeriggio si forma sempre molta coda. Secondo per uniformarci all’esistente cabinovia “Fodom”. Terzo per questioni logistiche. Dove sorge la stazione di arrivo dell’attuale seggiovia, gli spazi per lo sbarco di una seggiovia ad 8 posti, come era stato inizialmente prospettato, sono decisamente stretti e questo potrebbe creare qualche problema agli sciatori in fase di abbandono della seggiola. La cabinovia invece ha bisogno di spazi molto più contenuti, anche se sappiamo che in molti casi i clienti non amano questo tipo di impianto perché bisogna ogni volta togliersi e rimettersi gli sci”.

La Pordoi ha chiuso gli impianti il 16 aprile e con essi una stagione da record. “Abbiamo registrato incrementi in linea con quelli del Dolomiti Superski – spiega ancora Soratroi. “Certo l’autunno scorso non mancavano i tanti dubbi legati soprattutto al costo dell’energia, che alcune previsioni ci davano di cinque, sei volte più alti. Alla fine gli incrementi sono stati solo, si fa per dire ovviamente, del doppio. Che significa comunque migliaia e migliaia di euro”. Ora i tecnici si dedicheranno alla manutenzione degli impianti e dei percorsi per le mountain bike, in preparazione alla stagione estiva che inizierà il 17 giugno con l’apertura della cabinovia “Fodom” e si concluderà il 24 settembre.

Lorenzo Soratroi

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