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Rapporto dell´OITAF circa le esperienze dei comprensori sciistici nei paesi nei quali era possibile una (pressochè) normale pratica dello sci.

L´OITAF ha predisposto un rapporto sulle esperienze ricavando il risultato che l´apertura degli impianti a fune non esercita alcuna influenza accertabile sulla pandemia. Rispettando le disposizioni igieniche e adottando dei provvedimenti di tipo organizzativo il rischio di infezione risulta estremamente ridotto. Gli impianti a fune per le ripercussioni sul turismo e su tutti i settori ad esso collegati sono di importanza centrale per l´economia.

 

Questionario OITAF/FIANET

In collaborazione con OITAF e FIANET sono state rivolte delle domande alle associazioni degli esercenti di USA, Svizzera, Svezia, Norvegia e Finlandia. In questi paesi nell´inverno 2020/2021 era possibile una (pressochè) normale pratica dello sci. Il questionario comprendeva tra l´altro gli argomenti relativi alle singole disposizioni igieniche vigenti quali obbligo di protezione di bocca e naso, rispetto del distanziamento e relativo controllo, sanificazione, limitazioni della portata e domande generali come la connessione di pandemia ed esercizio del comprensorio, apertura di alberghi e ristoranti, limitazioni nazionali della mobilità.

La valutazione delle risposte ha consentito le seguenti conclusioni:

  • L´apertura degli impianti a fune non esercita alcuna influenza accertabile sull´andamento della pandemia.
  • Alle associazioni degli esercenti dei paesi interpellati non è stato portato a conoscenza alcun caso di infezione verificatosi sugli / negli impianti a fune o nel comprensorio sciistico
  • Al di fuori dell´esercizio funiviario nei ristoranti, nella misura in cui potevano essere aperti, si sono registrati casi isolati di infezione.
  • I criteri igienici ed i provvedimenti organizzativi vengono individuati come fattori chiave per un esercizio di successo. E naso,
    Mantenere il distanziamento (1m-2m), protezione di bocca e naso, organizzazione delle code di attesa, vendita online dei titoli di viaggio, accompagnamento degli ospiti ai punti nevralgici, evitare gli assembramenti, sanificazione dei veicoli chiusi.

Nei cinque paesi non vigeva alcuna regolamentazione del numero massimo di presenze nel comprensorio sciistico.

Studio della svizzera EMPA sul rischio di infezione nelle cabinovie

Su due impianti funiviari è stato misurato il ricambio d´aria durante la corsa. Dalle indagini è emerso quanto segue:

  • 138 ricambi d´aria all´ora in una cabinovia da 8 posti con finestrini aperti;
  • 42 ricambi d´aria all´ora in una grande cabina (80 persone) con finestrini aperti;
  • In confronto: 7-14 ricambi d´aria all´ora in treno, 1 ricambio d´aria all´ora in un ufficio.
  • Durante una corsa in cabinovia od in funivia a va e vieni con finestrini aperti la probabilità di infezione è estremamente ridotta per il notevole ricambio d´aria e per il breve tempo di viaggio (normalmentze al di sotto die 10 miniuti).
  • Lo studio è interessante e dimostra che in funivia a confronto con altri sistemi di trasporto si possono conseguire risultati estremamente buoni.

Lo studio è disponibile in tedesco, francese e inglese al seguente link: https://www.empa.ch/web/s604/corona-risiko-in-der-seilbahn

Le limitazioni della capacità hanno anche un rovescio della medaglia.

Con la normale portata oraria in linea di massima non si formano code di attesa. Nel caso di un´eventuale limitazione della portata oraria occorre considerare la formazione di più lunghe code di attesa e di grandi assembramenti.

Le esperienze dei predetti paesi, nei quali era possibile una (pressochè) normale pratica dello sci, non hanno evidenziato alcune connessione constatabile tra l´esercizio funiviario e la pandemia. Il pericolo di infezione sugli e negli impianti a fune, rispettando i relativi concetti igienici e adottando idonei provvedimenti organizzativi, tenuto conto del notevole ricambio d´aria e del breve tempo di viaggio, è notevolmente modesto.


    Questo articolo è stato redatto da OITAF

L’O.I.T.A.F. è l’Organizzazione internazionale del settore funiviario. È stata fondata nel 1959 a Milano (I). Di essa fanno parte aderenti provenienti da 30 paesi del mondo. La fondazione dell’O.I.T.A.F. è derivata dalla necessità di riunire in un’unica organizzazione le tre categorie del mondo funiviario e cioè: gli esercenti o le imprese funiviarie, i costruttori di impianti a fune, le autorità di sorveglianza (in rappresentanza dello stato e degli utenti) per poter risolvere insieme i problemi che si ponevano. Ne fanno inoltre parte quelle istituzioni che svolgono ricerche e sviluppo per il settore, come ad es. università, scuole superiori e laboratori, nonché singoli professionisti che esercitano le proprie attività o hanno interessi nel settore funiviario.

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