Impianti a fune: aggiornato agli aumenti delle materie prime il coefficiente che ne definisce il costo convenzionale in provincia di Trento

Il notevole incremento dei prezzi di energia elettrica, gas, carburanti e materie prime, sommato agli aumenti del mercato dell’acciaio che negli ultimi tempi si registrano mediamente attorno al 30%, ha reso necessario l’aggiornamento del coefficiente impiegato per calcolare il costo convenzionale degli impianti a fune in Trentino.

 

Si tratta di un provvedimento molto atteso dalle associazioni di categoria, come ha spiegato l’assessore allo sport e turismo che ha proposto la deliberazione approvata oggi dalla Giunta provinciale: un adeguamento all’inflazione che non avveniva dal 2004 e che aggiorna il valore della formula in base all’andamento dei costi di mercato delle materie prime, come previsto dal Regolamento per l’esecuzione della disciplina delle linee funiviarie in servizio pubblico e delle piste da sci.
La formula suddetta viene adottata da APIAE e dalle strutture provinciali per stabilire il costo convenzionale di un impianto a fune, in particolare per la parte elettro-meccanica e le opere civili.

A fronte della richiesta dell’Associazione Nazionale Esercenti Funiviari del Trentino e sulla base dell’istruttoria svolta dal Servizio Impianti a fune e piste da sci, che ha stimato un aumento dei costi delle materie prime tra il 30% ed il 40%, il provvedimento aggiorna il cosiddetto “coefficiente H” della formula, portandolo da 1 a 1,35 (+ 35% rispetto alla formula fino ad oggi in vigore, approvata nel 2016).

La verifica del servizio Impianti a fune ha infatti accertato, in particolare dai dati ISTAT, che a febbraio 2022 l’indice dei prezzi alla produzione dell’industria e delle costruzioni è aumentato del 32,8% su base annua. Un’ulteriore verifica dello stesso servizio Impianti ha riscontrato dai dati raccolti da APIAE, l’Agenzia provinciale incentivazione delle attività economiche, che esiste una differenza media del 44% tra i costi effettivamente sostenuti per gli impianti a fune realizzati negli ultimi cinque anni in Trentino, sui quali sono stati liquidati i contributi previsti dalla legge di settore, e il costo risultante dall’applicazione della formula attualmente in vigore. A queste valutazioni si è affiancato il confronto con i valori emersi dall’applicazione della formula similare in Provincia di Bolzano, sempre rispetto agli impianti realizzati negli ultimi cinque anni, da cui risulta un differenziale del 40% rispetto alla formula in vigore in provincia di Trento.

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Ancora riguardo agli impianti, la Giunta ha approvato oggi un altro provvedimento, che aggiorna le tariffe per le prestazioni inerenti le prove tecniche del LA.T.I.F., il Laboratorio Tecnologico Impianti a Fune, sostituendo le tabelle approvate nel 2016, che saranno in vigore a partire dalla loro pubblicazione sul bollettino ufficiale della Regione Trentino Alto Adige. Il LA.T.I.F. ha il compito di eseguire tutte le prove sulle funi previste dalle norme vigenti (compresi i collaudi e accettazione di funi nuove), di effettuare prove tecnologiche sui materiali e rilievi sperimentali su parti e componenti degli impianti per accertarne la funzionalità e l’idoneità alle norme di sicurezza. Una funzione indispensabile di supporto sia per le autorità preposte alla vigilanza, sia per i costruttori e gli esercenti degli impianti a fune, che ha un vasto riconoscimento a livello nazionale, tanto che i certificati rilasciati da LA.T.I.F. hanno da tempo validità ufficiale per tutte le autorità di vigilanza italiane. Si tratta di attività svolte su richiesta di soggetti esterni all’Amministrazione, retribuite in base ad un tariffario, che necessita di essere aggiornato tenendo conto dell’incremento dei costi di energia, personale e materiali di consumo, della dotazione strumentale e della qualità del servizio offerto, legato ad una sempre maggiore complessità delle certificazioni rilasciate.


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