Rossi: “Funivie Campiglio e Autonomia, una storia comune”

“L’avventura di Funivie Madonna di Campiglio, alla quale tutti dobbiamo dire un grande grazie, assomiglia un po’ all’avventura della nostra Autonomia: hanno rappresentato entrambe uno strumento di riscatto e la possibilità di costruire un futuro”.

E’ con questa riflessione storica unita che il governatore del Trentino, Ugo Rossi ha salutato stamane a Madonna di Campiglio i soci e i dipendenti della società impiantistica, le molte rappresentanze istituzionali, civili, militari e religiose (era presente anche il vescovo Lauro Tisi), gli amministratori delle valli di Sole e Rendena, riuniti al Palacampiglio per festeggiare i 70 anni della società funiviaria.

Al termine dell’intervento del presidente Sergio Collini, che a conclusione dell’assemblea di bilancio della società ha rivendicato con orgoglio la storia delle Funivie, da quel lontano 10 agosto 1947 quando 19 imprenditori (tra loro anche Beniamino Andreatta padre) sottoscrissero l’atto di fondazione fino alla recentissima acquisizione delle Funivie Folgarida Marilleva, Rossi ha parlato delle “corrispondenze” tra il percorso compiuto dalle Funivie Madonna di Campiglio e dall’Autonomia del Trentino Alto Adige che proprio oggi si è celebrata a Trento con la giornata di “porte aperte” al palazzo di Piazza Dante.

“Con un percorso non sempre facile – ha affermato Rossi – le Funivie hanno modellato questo territorio tra l’idea di preservarlo e quella di non restarne prigionieri, evitando il declino o il mancato sviluppo come è accaduto ad altre località appenniniche o alpine. Noi non vogliamo una montagna che sia un deserto: abbiamo saputo produrre politiche della montagna assolutamente virtuose, e non a caso Trentino e alto Adige sono gli unici territori italiani di montagna dove la popolazione è cresciuta anzichè diminuire, dimostrando che c’è dunque la possibilità di coniugare sviluppo e preservazione del territorio e dell’ambiente.”

“È anche la storia di una Autonomia che, esattamente come Funivie Campiglio, ha saputo non accontentarsi e che, darvinianamente, e si è adattata ai cambiamenti del tempo. La sfida, oggi più che in passato, è sapere anticipare questi cambiamenti. Andremo avanti ancora per questa strada, consapevoli che gli investimenti che abbiamo fatto, anche gettando il cuore oltre l’ostacolo, sia come Provincia e sia come Funivie Madonna di Campiglio, sono assolutamente ben riposti. Noi sappiamo bene, come Provincia, che investire un euro nel settore turistico significa moltiplicare l’investimento per 7 volte. Gli investimenti che la Provincia ha fatto in Val Rendena in questi anni sono assolutamente ben riposti e rispetto ad essi non abbiamo nessun timore che non saranno garantiti e valorizzati; ne siamo sicuri perché la sfida che abbiamo davanti ce la giochiamo con la competenza, con una caratteristica tipicamente alpina e trentina che è la prudenza, ma anche con la fiducia e il coraggio di saper fare le scelte anche quando il disegno non è del tutto chiaro.”

Nel suo intervento al Palacampiglio, ascoltato tra gli altri anche dagli assessori Olivi, Dallapiccola, Mellarini e Daldoss, il governatore del Trentino ha infine parlato del futuro delle Funivie: “La visione del futuro qui ha un nome solo, quella della società unica, dove l’obiettivo è quello di favorire l’incontro tra soci finanziari, rappresentanti del territorio, Provincia, ma anche un azionariato più diffuso.
Con queste caratteristiche sono sicuro che continueremo sulla strada di coniugare popolo e territorio, cercando di conservare il senso di identità assieme alla sostenibilità e allo sviluppo, affrontando insieme anche il tema della qualità del demanio turistico solandro-rendenese, pensando non solo agli sciatori ma anche a chi non scia.”

Comunicato Stampa Provincia di Trento


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